CASALE GALLINARO
Il casale rurale di Gallinaro sorge su un’altura sotto cui si apre la splendida vallata di Gallinaro, con il borgo, i campi e le chiese. L’incarico ci è stato commissionato in concomitanza con lo stanziamento dei fondi per i terremotati previsti dallo stato e promossi per il risanamento e la ristrutturazione di edifici colpiti dal sisma.
Il nostro studio ha quindi elaborato un completo piano di investimento andando a delineare due diversi scenari (di cui uno diviso in ulteriori due) che permettessero la massimizzazione dell’uso delle superfici realizzabili e il ritorno economico dell’operazione stessa attraverso un’attenta progettazione degli spazi coinvolti.
Con queste premesse il nostro lavoro si è sviluppato su tre fronti e quindi tre proposte progettuali di differente rilievo.
La prima proposta consta nel consolidamento statico e nel restauro conservativo del manufatto, andando a rimuovere o limitare le cause del degrado, e al contempo demolendo alcune superfici accessorie per poter guadagnare, assieme ai bonus per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico, un aumento di cubatura consentito dalla nuova normativa 10/2011
Si prevede quindi l’integrazione del vecchio col nuovo mediante l’aggiunta di corpi architettonici moderni affiancati all’antico; in tal senso la commistione moderno-antico nasce dalla rilettura del linguaggio esistente fino ad arrivare a linee, tecnologie e materiali innovativi, basati sul legno e sulle strutture prefabbricate.
La seconda proposta è invece maggiormente “rivoluzionaria”, rappresentata dalla ricostruzione ex novo dell’edificio attraverso scelte tipologiche, volumetrie e materiali che segnano la rottura col passato. In quest’ottica trova spazio la leggerezza della struttura in acciaio su piloties e la sostenibilita’ delle doghe in legno che rivestono l’involucro sospeso.
In questo caso abbiamo così una possibilità di implementare le superfici stesse di costruzione e una loro ottimale utilizzazione, dal momento che non si è più vincolati dalle murature di quasi un metro di spessore, né dalla disfunzionale dislocazione originaria degli spazi. Questa ottimizzazione ci ha portato a realizzare due distinte unità residenziali, come da richiesta, più una terza nel livello parzialmente interrato concesso per i parcheggi e i servizi e ambienti tecnici, più una quarta residenza, la Cross House, di soli 70/80 mq, autonoma e con propri spazi esterni e quindi vendibile per portare a zero o quasi l’investimento totale.
E’ stata alla fine accordata piena fiducia e apprezzamento a questa seconda ipotesi multipla.
Filo conduttore dei progetti è comunque stato il rispetto ambientale e l’integrazione col contesto teso a valorizzare l’architettura del nostro paese esaltandone i contenuti.